mercoledì 17 giugno 2009

Les Cimes du Mercantour





..è circa l'una del pomeriggio,a Sospel fa caldo. Nel giro di pochi istanti,il mio stato d'animo precipita.. Gioia, convinzione e ottimismo sono stati spazzati via in pochi secondi, ora si alternano impotenza e speranza, delusione e gioia, rabbia incertezza, paura..Al mio fianco, un Amico..e la voglia di non arrendermi!

Sportivi, gente strana..sempre alla ricerca di qualche sfida, di qualche impresa, di esperienze nuove,faticose, in grado di regalare enormi gioie, qualche dolore,impagabili soddisfazioni..siamo fatti così.

Questa era nata per gioco, come sempre per quanto mi riguarda..Una segnalazione via email da Paolo che si chiedeva se il testimonial nella locandina dell'evento, fosse o meno il neoponentino "Guillaume da Breil", una pedalata nei giorni dopo proprio con Guillaume, subito felice all'idea di accompagnarmi in questa esperienza, una email con Remo, col quale non bisogna certo insistere quando si tratta di faticare, un caffè in ufficio con il mio amico e collega Sergino..Il gruppo è fatto,saremo alla partenza di Breil per partecipare a "les Cimes du Mercantour", 114km + 3100m di dislivello(i 110km x2900m di dislivelllo calcolati e dichiarati su carta all'inizio, sono stati sbugiardati sul campo).

Puntuali come non mai, ore 8:30 siamo in sella, pronti alla sfida..So benissimo, anche se faccio finta fino all'ultimo di non saperlo, che sarà una Domenica molto faticosa, non è il mio sport, non sono le mie distanze, queste cose non si inventano, ma forse il bello è proprio quello..
Al via, rigorosamente in salita, ci sono pluricampioni del mondo che vantano più di una medaglia d'oro alle olimpiadi(seppur in Mtb), professionisti dell'asfalto,forti ciclisti locali,triatleti, cicloturisti, giovani e meno giovani..fantastico.
E' il Col de Bruis a darci il benvenuto, scorre via veloce, più di quanto avessimo previsto..Remo e Guillaume son già avanti, hanno da subito una marcia in più, io so che per le prime ore non potrò sprecare energie preziose.
Si scende a Sospel, loro mi aspettano, ci ricompattiamo..Col de Castillon e "bretella" ci vedono in un bel gruppetto, il ritmo è molto buono,Remo scalpita e allunga, oggi la gamba monumentale è la sua..si scende e si risale subito, per quella che sarà la prime delle due ascese al Col de Braus..in cima il copione si ripete, Remo ci aspetta al rifornimento, riempiamo le borracce e si riparte..lunga discesa,si scherza e si ride, la giornata è fantastica, ci stiamo divertendo, stiamo tutti e tre molto bene;improvvisamente uno dei tanti e bravissimi volontari lungo il percorso ci fa svoltare a destra.Arriviamo nel piccolo e caratteristico paesino di Luceram, facciamo finta di non saperlo, ma stiamo attaccando l'asperità più lunga e faticosa della giornata..sono circa 17km di salita continua di cui gli ultimi 5km al limite del ribaltamento.
Attacco cauto, Remo incontenibile allunga, dopo qualche km Guillaume mi dice che proverà ad aumentare un po' il ritmo per fermarsi al rifornimento posto ai -5km dalla vetta dove ad attenderci, c'è suo fratello.
Prende qualche centinaio di metri di vantaggio, resto solo con la salita, siamo io e lei, ad ogni pedalata le chiedo il permesso di percorrerla, lei me lo concede, alterna tornanti a piccoli rettilinei,premiandomi di volta in volta con scorci di panorama mozzafiato. Salgo molto bene,al rifornimento Remo ci aspetta, Guillaume ed io arriviamo poco distanti, non voglio fermarmi, ho un bel ritmo, ma loro, e per questo li ringrazio, insistono..Borraccia, pezzo d'arancia e si riparte.
Attacchiamo gli ultimi terribili 5km. La velocità di crociera è a cavallo dei 9-10km/h,il silenzio ha il sopravvento su di noi, non è un bel segno, Remo e il suo durissimo 39/23, Guillaume con il suo 30/?, io col mio fido 39/27..tre fisici diversi, tre livelli lontani,tre pedalate nemmeno parenti..la stessa velocità, la stessa fatica..
In cima si esulta,ma non è finita..si scende per un po',poco, discesa moto brutta e rovinata, è la prima discesa che non è sufficente a farmi recuperare le gambe. Si torna a salire, 4km del col le l'Olme che ci porteranno per la seconda volta sulla cima del Col de Braus..la fatica inizia davvero a farsi sentire.
Altra sosta; dei volontari ci riempono le borracce e ci incoraggiano, ci resta "solo" una lunga discesa verso Sospel e l'ultima ascesa, il Col de Bruis che ci riporterà a Breil, per il meritato traguardo.
Torniamo a ridere e scherzare, perchè in fondo stiamo bene, siamo stanchi ma felici e consapevoli di aver fatto un' ottima gara,rispettosi verso l'ultimo colle, ma certi che i suoi 10km con il naso verso il cielo sono nellle nostre corde.
A Sospel c'è Mario, il mitico Mario del Bar, che a me e Remo aveva promesso di venire a vederci passare; un grande, promessa mantenuta. Ci incita, ci conta 50esimi, gli urliamo di salire con noi.
Si inizia l'ascesa,scocca la quarta ora di gara, qualcuno mi tocca l'esterno della gamba destra e dopo poco anche della gamba sinistra..non faccio in tempo ad accorgermi che in realtà non c'è nessuno a puntarmi un dito alla coscia, che i crampi mi asssalgono.
Dolore fortissimo,rimango spiazzato, gambe inchiodate, riesco per miracolo a scendere dalla bici..Interno esterno, parte alta e bassa della coscia..è come se mi ci avessero attaccato degli elettrodi e dato una scossa fortissima di corrente..I miei amici si fermano, provo ad allungare i muscoli e a ripartire, arriva Mario..
Poche centinaia di metri e la cosa si ripete, poi ancora e ancora..
Ringrazio Remo e Guillaume, ma loro devono salire, devono andare a conquistarsi quel traguardo meritato..io in qualche modo, non so bene come, ma arriverò!
Mario resta con me,lo farà per tutta la salita, dandomi la sua acqua, incitandomi a non mollare.
In uno dei pochi momenti in sella, incontro a bordo strada un altro concorrente nelle mie stesse condizioni; pochi secondi dopo saremo a ruoli invertiti. Lui mi urla di picchiarmi le gambe, forte, fa male ma funziona dice.
Inizio a farlo, me le suono di santa ragione, picchio al ritmo di una pedalata/uno schiaffo, quelle gambe alle quali tanto avevo chiesto e tanto mi avevano dato, abbandonandomi proprio sul più bello.Passa l'auto del medico di corsa, mi dice di lasciar perdere, i crampi a quell'ora con quel caldo, su quella salita, non mi abbandoneranno di certo, devo ritirarmi. Non ci penso minimamente, lo ringrazio e gli do' appuntamento al traguardo.

..è circa l'una del pomeriggio,a Sospel fa caldo. Nel giro di pochi istanti,il mio stato d'animo precipita.. Gioia, convinzione e ottimismo sono stati spazzati via in pochi secondi,ora si alternano impotenza e speranza, delusione e gioia, rabbia incertezza, paura..Al mio fianco, un Amico..e la certezza che non mi arrenderò!

All'ultimo interminabile tornante del Bruis, Mario mi urla come se avessi vinto il Campionato del Mondo, ho le lacrime agli occhi, dal dolore, dalla gioia..Mi alzo sui pedali e sfido i crampi scatttando sull'ultimo strappo, i volontari non capiscono; saranno 10km di gioia in discesa fino a Breil..

..difficilmente dimenticherò quel traguardo dove ad aspettarmi c'erano i miei amici..
..difficilmente, senza l'impresa nell'impresa, quel traguardo avrebbe avuto lo stesso sapore..
..difficilmente senza Remo, Guillaume e Mario,avrei potuto assaporarlo..
..difficilmente dimenticherò la faccia di Romina quando alla sera nel massaggiarmi le gambe vede gli ematomi che mi ero procurato a forza di picchiarmele.

Sportivi, gente strana..

2 commenti:

Ivan76 ha detto...

Guardate che quello sulla locandina e proprio lui riconosco pure la sua bici.

yann ha detto...

Strepitoso! In questa espressione lo sport è metafora assoluta della vita. E' la vita in un giorno!