martedì 9 dicembre 2008

1° Maratona del Mare: più maratone, meno poltrone!

In 42 km hai tempo per riflettere su tutto. Ti vengono in mente le cose più strane. Di quando eri piccolo e ciccione e volevi vincere la corsa della Villetta di Beusi: nemmeno 2 km non competitivi (facevano vincere i neonati in carrozzella, pfù!) e invece dallo sforzo per poco non mi veniva un infarto.
Pensi a tua nonna che mentre corri sta a casa a cucinare la sardenara. A dove saranno i tuoi amici che corrono con te, prima, dopo, dove. A dove sono quelli che ti hanno insegnato che cosa vuol dire correre, ai mille discorsi fatti nelle trasferte. Pure alle formiche. Che se ne fregano e, mentre corri, camminano sulla tua ombra sul muro.

L'ultima cosa che mi viene in mente, quando corro una maratona, è il budget che hanno speso per organizzarla, è il pacco gara e se dentro ci abbiano messo la marmellata di fichi o una foglia di cicoria.

Queste cose le lascio pensare ai maratoneti delle poltrone.
Domenica scorsa, 8 dicembre 2008, ho corso la 1° Maratona del Mare. E' stata una scelta un po' di necessità un po' di virtù. Perchè non sono riuscito a iscrivermi alla Nice-Cannes a causa della chiusura a 10 mila iscritti. Ma anche perchè ci tenevo a "correre in casa" e a onorare questa manifestazione, consapevole di tutti gli sforzi che ci vogliono per organizzare un tale evento qui da noi nel Ponente Ligure. Potevo andare a Firenze la domenica prima. La gamba c'era e avrei corso una maratona prestigiosissima. Di sicuro avrei avuto l'imbarazzo della scelta, in Italia e all'estero per correre. Invece ho deciso di correre a Sanremo perchè quella gara ha un significato: correre sulla nuova pista ciclabile è un po' come siglare una liberazione del Ponente, un affrancamento dalle logiche che hanno dominato i nostri posti per anni. Potevano costruirci, farci un'altra inutile Aurelia bis. Invece lì la gente oggi ci può correre e godere una volta per tutte del proprio territorio.

Per esperienza, so cosa vuol dire organizzare una manifestazione di tale livello a Sanremo. Vorrei così dare la mia opinione rispetto alle critiche comparse su Il Secolo XIX alla manifestazione di domenica. Non le condivido perchè le credo ispirate più dagli interessi personali di chi le ha mosse che da sani principi sportivi. E' facile contestare una nuova iniziativa senza tener conto delle difficoltà che si incontrano nell'organizzarla. Organizzare una maratona è una cosa dura almeno quanto correre la Maratona stessa. Ancor più, come nel caso della 1° Maratona del mare, se si considera che nel frattempo il comune è stato commissariato ed è mancato il suo appoggio. E poi, reperire fondi e sponsor per una manifestazione che non sia calcio, in Italia e in Liguria è difficile. Nessuno vuole scommettere più di tanto. Il concetto di sport è quello italiano, lontanissimo da quello della vicina Francia, dove la gente si sgola anche per il 130° che passa. Qui se ne fregano.
La critica più grave tra quelle mosse dai detrattori è poi quella che riguarda gli atleti, definiti "di secondo se non terzo piano". Oltre che falsa (1.04 sulla mezza e 2.19 sulla maratona sono tempi elite) questa affermazione è davvero indice di una cattiva educazione allo sport. Da chi gestisce una squadra e soprattutto un settore giovanile, si pretenderebbe un rispetto maggiore per il gesto sportivo in senso assoluto, che sia compiuto da un podista della domenica che da un professionista.

Ma chi corre davvero non si lamenta. Ogni gara è una storia a sè. L'acqua è uguale se te la danno da una fontanella che da una Levissima. Anzi, quella dell'AAMAIE è di sicuro più buona e costa meno. Datemi solo acqua del rubinetto. Il pacco gara riciclato? Il rinfresco terminato? Ho conosciuto decine di piemontesi felici di essere in gara solo perchè domenica 8 dicembre, ad Asti, ad Alba, a Carrù, c'erano -4°C.

Ogni critica ha la sua legittimità. E va commisurata alla sua fonte. Io penso che questa manifestazione non vada castigata sul nascere, ma anzi. Smettiamola di fare i soliti liguri e coltivare i nostri orticelli.
O, nel caso specifico, corriamo più maratone, invece di correre dietro alle poltrone.

5 commenti:

Valerio ha detto...

Ciao Giacomo. Prima di tutto complimenti per il crono strepitoso...senza parole1 Claudio mi ha riferito di un passaggio alla mezza pressochè folle...pare uno e diciotto!!!!
Ma quanto corri!!!!
Anche io nel mio piccolo ho trovato il crono che volevo...girando per la prima volta su una mezza sotto i 5 a km (..il fatidico muro dei tapascioni di professione!)!
Ora qualche giorno di riposo...
Condivido in pieno il tuo pensiero sui ristori, i pacchi gara ecc...
Anche io ho avuto difficoltà a reperire una cerata dorata per proteggermi dal freddo all'arrivo ma..ho rimediato su una già usata mettendola al contrario rispetto all'uso già fattone...! Echissenefrega! Ero anche io troppo contento per non essere saltato per un infotunio, per essere arrivato e aver fatto il tempo!
Tante cose andranno migliorate, può essere un punto di partenza..che lo sia, cercando come dice Claudio il "saggio" magari copiare dalla vicina Francia...
Ancora complimenti!
Ciao Valerio

Valerio ha detto...

Scusate le imprecisioni..ma nella fretta a volte me magno le parole...

giarevel ha detto...

Ciao Valerio, grazie per i complimenti!
è che ero già pronto per la Nice-Cannes, stavo bene e il tempo alla fine è arrivato.
Adesso anche a me un po' di sano recupero e qualche ristorantino con gli amici non me lo leva nessuno...

Ivan76 ha detto...

Non mollllare mai.

Andamentolento ha detto...

Sappiamo tutti che le critiche, se costruttive e non polemiche , aiutino a migliorarsi. Oggi su Sanremonews è stata pubblicata questa lettera, che avevo gia' letto sul sito originale.
http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=77602
Riprende ed amplifica cio' che avevo gia' sentito personalmente durante la mia modesta gara,anche il mio capogruppo degli Alpini si scusava coi partecipanti dicendo che loro davano solo una mano e non erano responsabili della pochezza dei rifornimenti.Calcolando anche l'enorme cifra di soldi pubblici ricevuti c'è di che meditare.