lunedì 26 ottobre 2009

giovedì 15 ottobre 2009

IL RACCONTO DEL "DOMATORE DI MUTE"!

Era una notte buia e tempestosa, i 7 nani triathleti cazzeggiavano a casa quando Luppolo disse: ”C'è l'Elbaman a settembre!” Subito Monzalo rispose: ”Non posso, mi sono ritirato dalle gare nel 1932!” Fece eco Sforbicialo: ”Niii annnnnnch' io nonnn ci vado, ste cosse mi fanno incasssare e sonnnno connntrario di principio!” Picconalo aggiunse “Non posso fare troppe gare!”.
Miccola_la, Pignoralo e Sfabriziolo pensarono: “Non siamo preparati!”… quindi tutti e 7 s'iscrissero immediatamente!
Ognuno raggiunse l'Elba a modo suo. Qualcuno si portò i mobili da casa, altri scesero presto presto per provare 38 volte il percorso di bici, altri, raccolto Gargamella Quarello dal Piemonte sulla Baldoriamobil, fecero un viaggio da Anonima Alcolisti con birre, parmigiano, Barbera e noccioline!
Il giorno della Gara bisognava sciogliere gli ultimi dubbi: vado prima in bagno o faccio il carico di carboidrati??? Perchè dopo che ho chiuso la muta mi scappa la pipì??? Ma che ci faccio io qui???
Partiti!
Il nuoto passa bene, le acque sono torbide ma calme e sembra di nuotare in una grande piscina. All'uscita si vive un momento di altissimo pathos quando Franco viene aggredito dalla sua muta che si rifiuta di staccarsi di dosso! La lotta è estenuante ma alla fine la muta è battuta! (si ringrazia il gruppo di danesi per il tifo).
Col percorso in bici molti rimpiangono di non aver studiato bene geografia alle medie ed aver confuso la Pianura Padana con l'Isola d'Elba! Ma da dove escono tutte 'ste salite??? Però i panorami sono spettacolari tanto che tutti i nostri decidono di fare un secondo giro e completano così i circa 95Km di sali e scendi (erano di più i sali!).
La frazione podistica è pianeggiante, in mezzo ai canneti, ci sono canne dappertutto ed in effetti l'espressione di molti corridori dà da pensare che siano un po “fatti”…
Improvvisamente si sparge una voce: l'amico Paolo Borfiga è in testa. Di lì a poco la conferma incredibile: ha vinto!!!
La cosa ringalluzzisce i reduci, alcuni corrono meglio, altri strisciano più velocemente!
Alla fine tutti i nostri Eroi passano il traguardo!
Grande festa al ristorante, bottiglie, stanchezza e soddisfazione!
Sforbicialo ostenta 2 preservativi ai polpacci che un losco commerciante gli ha spacciato come calze defaticanti usate dai campioni ... e si sente già meglio!
Al ritorno, in autostrada, la Baldoriamobil è stata sorpassata dal pulmino del Freestyle di Pisa... orrore, subito iniziava l'inseguimento e i pisani venivano risuperati, al quel punto loro indossavano tutti i caschi da crono e risuperavano i nostri Eroi!!!
Caricandosi di tutto il Prosecco disponibile, non era poco, indossando i caschi da crono alla rovescia, travestendosi cosi da Tucani per confondere le idee al nemico, i Rivieraschi riuscivano a batterli al fotofinish del casello di Pisa.
In serata, sporchi, ubriachi e coi mitocondri sfatti rientravano tutti a casa giurando BASTA! - fino alla prossima gara... anzi … domani ci si vede in piscina!

mercoledì 14 ottobre 2009

IL NOSTRO "KENIANO" NEL GOTA LIGURE!

Giacomo Revelli cinghiale doc. con 1h17'28'' nella mezza maratona di Imperia tenutasi in primavera, ha fatto registrare il sesto miglior tempo stagionale in Liguria.

Complimenti da tutti noi!

http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=101109

venerdì 2 ottobre 2009

C'era una volta

“C’era una volta...” non ci sono favole che non iniziano con questa frase!!!
Ancora oggi a 36 anni suonati, il solo sentirla mi fa tornare indietro di tanto tempo, quando mia mamma o più spesso mia nonna, sedute sul mio lettino, cercavano spesso senza successo, di farmi addormentare in un orario decente.
“C’era una volta...” ed improvvisamente la mente si sintonizza su paesaggi incantati, su cavalieri erranti, su folletti e streghe…
Spesso erano le favole più comuni che mi venivano raccontate, altre volte, nella maggior parte dei casi, erano storie inventate ed improvvisate e quindi mai uguali alla volta precedente….
Le ricordo bene... ognuna, ora mi accorgo, aveva una morale, un insegnamento!!
Il leoncino che si allontanava dalla sua mamma ed andava a finire in un fosso profondissimo, oppure l’elefantino che non voleva lavarsi ed una mattina si trovava con degli alberelli che sbucavano dalle orecchie…
Poi si cresce e ci si accorge che le favole altro non sono che storie inventate, che i biscotti che mettevo per babbo natale in realtà li mangiava mio papà, che i draghi non esistono e che non sempre c’è un lieto fine alle cose!!

Ma come dice il titolo di un film “la vita è bella”….ed ecco che non più in tenera età ci si ritrova in maniera inaspettata a vivere in prima persona una favola!!!
Si si si...quella vissuta domenica 27 settembre è stata proprio una favola...
C’è il cavaliere senza paura col suo cavallo (in carbonio da 3500 euro), ci sono i fidi scudieri (alcuni vestiti di celeste, altri di giallo/nero, altri in infradito e con accento spiccatamente taggiasco, altri semplicemente nudi con un solo asciugamano a cingerne la vita) ci sono i draghi (che non sanno cosa significhi NO DRAFT) c’è la bella principessa da salvare (da un ‘abbuffata di gelati e yogourt) c’è il paesaggio incantato e soprattutto il lieto fine, il “vissero tutti felici e contenti” col nostro cavaliere che per primo taglia il traguardo della prima edizione del 70.3 elbaman.
Quello che è successo domenica può essere spiegato solo così, ammettendo che tutto quello che pensavamo sulle favole, sul fatto che fossero cose inventate da proporre ai più piccini, non era vero.
La gara in se per se è stata stupenda e sarebbe già stato duro raccontare le migliaia di sensazioni vissute personalmente in 6h e 33min..
Ciò che ha fatto Paolo domenica rende tutto più difficile...
E’ incredibile ciò che ho provato quando incrociandolo durante la frazione di corsa, l’ho visto girare in direzione del traguardo preceduto dalla sola bici con scritto 1°UOMO ed affiancato da Giacomo che gli urlava accanto…..è assurdo ciò che ho provato pochi secondi dopo sentendo lo speaker pronunciare il suo nome come primo classificato.
Ho cominciato ad urlare “abbiamo vinto, abbiamo vinto” e la voglia di fermarmi per andarlo ad abbracciare è stata tanta...
Si, più ci penso e più credo che sia stata una favola... una di quelle che amavo ascoltare da bambino e che magari racconterò a Francesco tra qualche tempo perché come dice il dottor Monza “io sono amico di Paolo Borfiga”!!!

Si si mi sono convinto... domenica passata ho vissuto una favola con la sua bella morale... ho capito che c’è ancora tanto pulito nello sport che amiamo e non parlo solo di sostanze dopanti, ho capito che un ragazzo normale, uno di noi, può rendere reale ciò che pensavamo fosse solo un sogno e soprattutto ho capito che depilarsi le gambe non serve a nulla!!
Come dice Evelina, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna (chissà forse è leggermente interessata la sua affermazione)… quello che mi viene da dire pensando a domenica è anche che dietro ad un grande atleta c’è sempre un altra grande persona… allenatore, amico, mentore, compagno di allenamenti o tutte queste cose insieme…
Magari è una persona diversa nei modi, una persona forse più chiusa,una persona che piena di gioia per la vittoria dell’amico và a festeggiare su di un molo da solo a 20mt dalla riva, togliendosi da tutto e da tutti, diversa si ma sicuramente uguale nei contenuti e nel grande spessore morale...

Domenica è stata una favola perché TUTTO è stato perfetto….perchè Paolo ha vinto e perché con lui abbiamo un po’ vinto tutti noi….noi che con diverse ambizioni iniziamo a nuotare alle 8 del mattino finendo correndo magari in preda a crampi alle 15 del pomeriggio.
Ora la speranza è che Paolo non si faccia tatuare l’Isola d’Elba sul polpaccio e che magari la prossima volta riesca a vincere godendo però anche delle bellezze che il paesaggio offre…tipo la vigilessa all’incrocio!!!!
To be continued...

Emiliano Scandi


Marco Pignone del Riviera, informato della vittoria di Paolo Borfiga durante la sua frazione di corsa, si ferma e lo abbraccia



Emiliano, cinghiale di razza

Claudio Mingherlino: la mistica della fatica
(Sentieri selvaggi in Cappadocia :-)