mercoledì 1 aprile 2009

Il Colosso di Grasse


Ragazzi, cinghiali si nasce. E Roberto Trucco lo nacque. Questo post è dedicato ad un triathleta di razza, che dopo la prestazione di domenica al duathlon di Grasse ci ha tolto ogni dubbio.

Domenica scorsa s'è corso il tradizionale duathlon di Grasse. Tradizionale perchè è la prima vera gara spaccagambe della stagione. Per i francesi è una vera iniziazione: si presentano in massa sulle colline dei paises grassoises e non certo per comprare profumini. Anche per i cinghiali di solito una bella occasione per affilare le zanne.

Ma questa edizione è stata funestata da un diluvio che le cronache locali non hanno esitato a definire "dantesque".

Ci sono gare che ti prepari per mesi: una limatina qui, una ripetuta là, colpo di pedale in più, colpo di pedale in meno, erano in tanti a sperare di fare bella figura a Grasse. Ma, la pioggia e la temperatura hanno scremato i concorrenti già alla partenza. Dei quasi 300 iscritti, si sono presentati "solo" in 87.

Gli stessi fratelli Dodet che la domenica prima al 10 km di Monaco avevano annunciato battaglia (ma, occhio, l'annuncio era esteso anche al prossimo Triathlon di Andora) hanno disertato il piazzale di Grasse. Domenica scorsa, verso le 13, nella zona cambio di Cours Honoré Cresp a Grasse, che di solito è un groviglio di bicicli di ogni genere, c'erano molti posti vuoti e pochi atleti (tra i quali Shaw e Balaubre) infreddoliti sotto il gazebo ad ascoltare le parole dei giudici indecisi sul da farsi: Ragazzi, la situazione è critica. Per la corsa non c'è problema, ma ve la sentite di andare in bici?
Qualcuno pensa già all'ultimo triathlon di Beaulieu, trasformato un misero "sguazzathlon".

Il nostro Roberto era lì. Lui va, senza sentire nessuno, non ha problemi, con qualsiasi condizione atmosferica. Carica tutto sull'X-trail, bici, scarpe, cinturone endurance e squizzi, (secondo me visto il tempo s'era portato anche la muta). La sua favola è cominciata quando il caso gli ha fatto vincere una qualifica all'IronMan delle Hawaii. Chiunque altro si sarebbe detto lusingato, ma poi avrebbe detto no, non fa per me. Invece Roby Trucco c'è andato e adesso di Ironman ne ha una collezione. Un vero fachiro dell'endurance.

La sua opinione a Grasse ve la potete immaginare. Uguale a quella degli altri 87 colossi: Courir sans vèlo? Jamais!

I giudici deglutiscono e danno il via.

Il percorso del duathlon di Grasse non è esattamente una tavola. C'è un po' di tutto, salita, falsopiano, mangia e bevi e un curvone in discesa che fa fischiare le gomme. Già all'asciutto si fanno due o tre peli ai guardrail e alle fasce di Fragonard. Con tutta quell'acqua, i freni impastati e le gommine dure facilissimo che qualcuno si stenda. I giudici incrociano le dita. Gli organizzatori snoccilano rosari. Niente, non una caduta, non una derapata, solo tanto freddo.

Roberto conclude la sua gara, tranquillo.
Ragazzi, chapeau. Cinghiale ad onorem. Anche se è del Riviera, abbiamo già un candidato al Premio San Gennaro di quest'anno. Alla carriera.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grande Roberto, un vero ricercatore di emozioni!

Paolo