martedì 8 giugno 2010

BUON GIORNO, BEAULIEAU

Ci sono gare che si somigliano e ci sono gare che fanno di tutto per somigliare ad altre. Beaulieau no. E’ unica, somiglia soltanto a se stessa. Inutile chiedersi: “Ma con tutte le strade che ci sono che senso ha andare per tre volte dal bord de mer alla Moyenne Corniche per poi tornare sempre qui?”. E’ diventata una specie di totem, con il quale i triatleti prima o poi devono confrontarsi. La soddisfazione di nuotare alle prime ore del giorno nella baia perfetta, per poi prendere “l’ascensore” verso Eze, farsi un giro e vedere che tempo fa (qui non sarebbe attendibile una stazione meteorologica) nel corso degli anni ci abbiamo trovato di tutto, nonostante la gara si svolga sempre nello stesso periodo: dal caldo torrido alla grandine, dal diluvio al vento, persino la nebbia. Il tempo di scendere, cercare gli sguardi delle persone che sono venute a vederci e poi via si riparte, ma anziché premere il bottone e affidarsi all’energia elettrica sono le nostre forze che ci portano su. Scesi di nuovo si posa la bici, nel frattempo le gambe sono lievitate come una torta ben riuscita e inizia la terza ascesa, la più dura, ma la più particolare. E sì perché nel triathlon che cerca di diventare sempre più uguale, con percorsi podistici brevi da ripetere svariate volte, qui si compie ancora l’antico rito della scomparsa. La gente che attende si chiede: ma che fine avranno fatto, come starà andando? E’ il fascino del giro unico, che può trasformarsi in sorprendente o deludente secondo i casi. Una specie di triathlon nel triathlon: salita discesa e pianura, fortunatamente alla fine non si cambia più c’è l’arrivo. Facce stanche ma felici e poi a pranzare tutti insieme dai funamboli del circuito mondiale, fino agli ultimi amatori arrivati. Siamo tutti andati bene, e un applauso speciale va alla Doc Stefania un debutto olimpico davvero onorato. Contenti, festeggiamo il presidente che dopo un paio di stagioni difficili torna ai vertici della sua categoria. Un pensiero corre al nostro grande atleta e scriba ufficiale. Ci manca, ma tornerà. Ci salutiamo e l’ultimo sguardo va alle sedie allineate nel parco bici, ormai vuote, arrivederci. Il sole scalda davvero e nel frattempo a Pietra Ligure sta per partire la prima batteria(….????). Un altro mondo.

CLAUDIO

3 commenti:

Ivan76 ha detto...

Il giorno che crepo seppellitemi nell'aiuola appena fuori dal porto almeno mi sentirò a casa.

P.S.
La salita rende sempre giustizia.

Unknown ha detto...

è stato un piacere conoscervi e pranzare con voi. Muturin (laura)

Valerio ha detto...

Bel pezzo Kla! Soprattutto l'ultimo inciso...visti i pulciosi problemi che avete avuto recentemente.
Un saluto Valerio