Questo è il post più difficile che mi sia mai capitato di scrivere sul nostro blog. Non so nemmeno come cominciarlo. Visto il luogo di cui sto per parlare, l’Isola d’Elba, e l’illustre ospite che vi fu confinato ormai 200 anni fa, si potrebbe cominciare con qualcosa di aulico, di manzoniano.Macché, non basta. Anche sempre di numeri 1 parliamo, ma Paolo non è un extraterrestre, è uno di noi, il triathleta della porta accanto.
Queste cose sono fatte della stessa materia dei sogni, carboidrati complessi, ben più di quelle schifezze che ingurgitiamo durante i nostri allenamenti e in gara.
Non è possibile mettere nero su bianco qualcosa che hai sognato in 11 anni di triathlon e che finalmente s’è materializzato una calda domenica di fine estate, su un’isola lontana a forma di pesce, piena di posti con nomi bizzarri, selvatica, profumata, mediterranea: un tuo compagno, un tuo amico che vince una gara è qualcosa che ti scoppia il cuore e cambia un po’ la tua vita sportiva.
Comincio con un ricordo ma che dice già tanto. Risale alla primavera di saranno ormai 5 anni fa. E’ domenica mattina. Siamo in bici nei dintorni di Beaulieu, in uno dei tanti lunghi per preparare la stagione. Siamo tutti del Riviera, il Ponente Triathlon era ancora una cosa lontana, i cinghiali solo della selvaggina da trattoria. Non ricordo benissimo chi c’era, a parte me, Stefano e Claudio, Fabrizio e Marco Marsiglia, forse Marco Pignone e qualche altro.
C’è anche un ragazzo con noi, uno nuovo, che non avevo visto che qualche volta, di sfuggita. Ben messo fisicamente, taciturno ma alla mano, carnagione berbera. Pedala con una dimestichezza straordinaria, sembra che fosse sempre stato in bici. Mah, pensiamo, arriverà dal ciclismo. Glielo chiedo: No, ho fatto windsurf. Ah.
Poco dopo ha occasione di dimostrare la sua abilità ciclistica. Un autobus di linea, quasi vuoto, ci chiude in una curva. Ed eravamo pure in fila indiana. Succede spesso che ti chiudano, ti taglino la strada, ti privino della precedenza quando ce l’hai sacrosanta. Ma finché è un’auto t’incazzi e freni. Quand’è un autobus devi salvarti la vita. E toccò a questo ragazzo nuovo salvarsi la vita, in una delle sue prime uscite in gruppo.
Ero poco dietro di lui e ho seguito tutto in diretta. Mai vista una cosa del genere. A 40 km all’ora, Paolo aveva da una parte la roccia di Cap Estel e dall’altra una fiancata Iveco che lo stringeva nemmeno fosse Indiana Jones nei trabocchetto dei templi Maia. Poteva accadere di tutto. La roccia tagliente del capo poteva affettarlo come una bresaola. Oppure le ruote dell’autobus potevano risucchiarlo come un gatto spelacchiato.
Niente di tutto questo: Paolo ha sganciato i piedi dalla bici e s’è appoggiato con la schiena alla corriera . Poi, quando la strada non è tornata larga, ha ripreso l’equilibrio e via. Alla faccia del windsurf. Ha usato la bici come se fosse una tavola per surfare sulla paura e forse non se n’è nemmeno reso conto.
Qualcuno di noi gridava al miracolo, altri dovevano smaltire l’incazzatura. Stefano è partito urlando all’inseguimento della corriera: 3 km a 50 all’ora, nemmeno Cancellara alle Olimpiadi. Io e qualcun altro tenevamo dietro. Alla prima fermata ci mettiamo di traverso e l’autista passa davvero un brutto quarto d’ora.
Non so, forse è proprio lì che abbiamo cominciato tutti a essere cinghiali.
Bene, questo ragazzo è lo stesso che ha vinto il 70.3 dell’Elba domenica scorsa.
Ma non è un extraterrestre. Questo ragazzo come me ama i Beathles, il sushi e i Rolling Stones (andiamo meno d’accordo con lo Stoccafisso, ma va bene lo stesso).
Ci alleniamo, viaggiamo, mangiamo, beviamo, corriamo, ci divertiamo spesso insieme. Non si dopa, non se la tira, non te la fa pesare, non ha tatuaggi da star e nemmeno si depila. Paolo Borfiga da Rocchetta Nervina è il primo essere “umano” a cui vedo tagliare il traguardo di una gara di triathlon.
Questo sport non finirà mai di stupirmi.

Altre foto qui: http://picasaweb.google.com/paolo.borfiga/DropBox?authkey=Gv1sRgCJiG3ND87ZXV9AE&feat=directlink
Sanremo News: http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=100158