giovedì 17 aprile 2008

TUTTO IL RESTO E' NOIA..........

Dedicato a chi c'è già stato e a chi di voi subirà quest'anno il battesimo del fuoco!!!!!!!!

Se domenica vi è sembrata dura se le gambe vi fanno ancora male........non vi preoccupate pensate solo che non avete visto ancora niente.

martedì 15 aprile 2008

Duathlon Grasse

















Domenica 13 Aprile, la banda dei "cinghiali senza tante musse" si è diretta oltreconfine per partecipare ad una delle minifestazioni più dure affascinanti e apprezzate (dal nostro gruppo) dell'intero panorama della multidisciplina locale; il duathlon "anomalo" di Grasse.
Definito "anomalo" da un nostro ex compagno di squadra, il "duathlon du pays Grassois" è una di quelle gare che quando la affronti per la prima volta, mentre la stai portando a termine, ti riprometti più e più volte che sarà la prima o comunque ultima volta che parteciperai; come per magia, tagliato il traguardo, la soddisfazione è talmente grande che durante l'inverno non vedi l'ora che arrivi il giorno del nuovo start.
Gara dalle distanze particolari, 5km di corsa a piedi, 35km di bici e altri 5km di corsa a piedi, è una competizione vera," alla Francese" come diciamo noi, senza scia nella frazione ciclistica, da costruire dal primo all'ultimo metro contando solo sulle proprie forze.
Percorsi molto selettivi in entrambe le discipline, partenza a piedi in salita,bici completissima, con percorso dapprima vallonato, che poi sale con pendenze via via sempre più severe, si raggiunge un paesino, si scollina e inizia una bellissima discesa tecnica molto veloce..e poi.. altro giro..
Livello dei partecipanti altissimo, organizzazione impeccabile..cos' altro aggiungere?
Una sfida da affrontare con gambe, cuore, polmoni e testa..tutto deve funzionare fino all'ultimo metro..e sembra che ai cinghiali del Ponente Triathlon, abbia funzionato tutto e alla grande.
Straordinaria la prestazione di Paolo Borfiga, che con una seconda frazione capolavoro prende la testa del gruppo Ponentino e conclude al 32esimo posto assoluto (primo Italiano), seguito da Andrea Caffara 35esimo e dall'inossidabile presidente Valmiro Turchi. Bravissimi gli altri "cinghiali" a portare a termine la prova,Lanteri Eric, Biamonti Alessio, Mingherlino Claudio, Trinchi Domenico, Lasalandra Ivan e Bosio Fabio.
Un'altra bella trasferta, un'altra bella giornata di sport e amicizia..
Complimenti a tutti!






Paolo Borfiga pronto a saltare in sella per la sua seconda frazione


















..Presidente all'opera..

















..un sorridente kla..sempre in "volo"!















Andrea, poco prima dello start:
.."salirò la gradinata finale col sorriso"..
Promessa mantenuta ;-)













..bravissimo Eric si lancia verso il traguardo












..ultimi gradini, ultime fatiche anche per Alessio!!

martedì 8 aprile 2008

Il taciturno benzinaio di Vallecrosia

Questo post è dedicato ad una figura particolare, quella di Valmer Turchi, il nostro presidente.


C'è una stazione di servizio dell'Anonima Petroli, a Vallecrosia, sull'Aurelia. A servire c'è un tipo magro, secco e taciturno. Uno di poche parole. Se c'è da fare il pieno ai francesi che vengono a riempirsi il serbatoio in Italia per risparmiare lui glielo fa. Se c'è da togliere ad una ad una le mosche spiaccicate sul parabrezza di un SUV, lui, perbacco, le toglie. Ogni tanto gli portano qualche Mercedes da tirare a lucido e lui si mette lì, secchio, spugna e pazienza e la fa brillare.


Ma quando si parla di triathlon ecco allora che il taciturno benzinaio di Vallecrosia si toglie la divisa gialloverde dell'API e indossa quella bianco-blu del Ponente: si trasforma in Valmer, il nostro presidente.

Dal ciclismo al ciclo-cross, al podismo al triathlon, Valmer Turchi ha una passione smodata per l'agonismo e dedica ogni momento lasciato libero dall'API e dalla moglie ad allenarsi. Se passate di lì e vedete la stazione chiusa, ecco, allora Valmer si sta allenando. Se c'è il self-service di certo è perchè lui è da qualche parte a gareggiare o a fare un lungo in bici.


Ma Valmer è anche uno che sa unire. Non si crea un gruppo come il Ponente Triathlon senza saperci fare. Parla poco ma è efficace: l'agonismo che ti insegna è quello giusto, la fatica che depura, l'essere lì tutti assieme che conta più del risultato. Ti chiama e ti invita a fare una gara. E la devi fare. Non provare a dire di no, nemmeno se è la marathon des sables.


Il telefono della stazione API di Vallecrosia è bollente. Alle pompe trovate spesso appoggiate delle biciclette. Sono quelle dei compagni e degli amici che passano di lì e si fermano a far due parole, a parlare della gara appena passata e di quella prossima. Se non sei tanto in forma, Valmer sa come ricaricarti.

E' il solo distributore di benzina per biciclette che conosca.


E domenica al Triathlon di Fossano il presidente s'è fatto sentire. Da mesi si allena con un solo obiettivo: la classifica M3. Zitto zitto, un allenamento dietro l'altro ha raggiunto una condizione incredibile: 34° posto assoluto con 1.09.22, 2° M3. E se i giudici non avessero sbagliato il conteggio delle vasche in piscina costringendolo a fare 50 m in più (ahi ahi, in Italia queste cose accadono troppo spesso) probabilmente avrebbe vinto la categoria.


Ma la vera vittoria è stata portare il suo gruppo del Ponente alla prima gara ufficiale italiana.
Per questo il post sulla prima gara del 2008 lo dedichiamo a lui.

Grazie Valmer!


Ecco come sono andati gli altri: 24° Andrea Caffara con 1.08.20; 55° Sandro Caramello con 1.12.11; 97° Ivan LAsandra con 1.17.22; 104° Alessio Biamonti con 1.18.19; 110° Matteo Codo con 1.18.48; 113° Eric Lanteri con 1.19.07; 140° Domenico Trinchi con 1.24.00; 150° Giuseppe Lazzati con 1.27.15.
Complimenti anche alle ragazze: Pagani Greta 25° in 1:32:27 e Ricci Stefania 26° in 1:32:28.

lunedì 7 aprile 2008

fossano

bellissima giornata, il gruppo ha funzionato benissimo. adesso ci prepariamo per Andora.

venerdì 4 aprile 2008

Marathon et 10 km de Monaco et des Riviera


Domenica 30 marzo si sono corsi la Maratona e il 10 Km di Monaco e della Riviera.
Come sempre la manifestazione è stata di quelle a portata internazionale: 1120 partecipanti per la maratona e 1046 per il 10 Km.
Numeri importanti se si tiene conto che la maratona è una delle più dure in calendario e che a fatica è stata ufficializzata a causa del dislivello totale che sfiora i 500 m. Ma lo scenario del percorso con il passaggio del confine e il "giro di boa" a Latte e l'arrivo nello stadio Louis II meritano la fatica.
Quest'anno poi la nuova partenza da boulevard Albert I dava un po' la sensazione del grande evento: da lì parte anche il Monaco Formula 1 Grand Prix.


Due gli atleti del Ponente Triathlon che hanno disputato la maratona: Camillo Daniele (4:09:52) e Silvio Forini (5:07:56).
Alla gara dei 10 km hanno partecipato: Andrea Caffara (36° con 0:37:42), Stefano Ivaldi (131° con 0:42:21), Davide Raimondo (198° con 0:44:09), Matteo Codo (199° con 0:44:10), Elio Bagnasco (268° 0:46:08). C'era anche Gianfranco Gamba ma il suo tempo non è stato ancora ufficializzato.

giovedì 3 aprile 2008

3° Tri-Tropézien, distanza sprint


Domenica 30 marzo 2008 una delegazione del Ponente Triathlon ha partecipato alla 3° edizione del Tri-Tropézien, gara sulla distanza sprint disputata a St. Tropez.
Quella mattina, verso le 5, (che poi erano le 4 perchè nella notte era cambiata l'ora) Paolo Borfiga, Claudio Mingherlino, Giacomo Revelli e Emiliano Scandi si sono trovati di fronte ad un bivio: o prendere l'autostrada direzione Italia - Milano - Cremona e partecipare ai Campionati Italiani a squadre di duathlon oppure andare dall'altra parte, in un altro mondo, direzione Francia, dipartimento Var, nella famosa Saint Tropez e correre il 3° Tri-Tropézien.

Di Cremona sapevamo tutto: 750 atleti, 250 squadre da tre, gara a staffetta, duathlon super sprint: 2,5 km di corsa, 10 km in bicicletta e ancora 1,25 km di corsa. Scia ammessa. Percorso interamente pianeggiante. La solita gara all'italiana.

Poche o nulle le informazioni su questo terzo Tri-Tropezienne. Qualcuno voleva farlo l'anno prima ma coincideva con lo sprint di Andora e così aveva scelto quest'ultimo per dare "punti" alla squadra. Le info su Internet descrivevano 750m di nuoto nel golfo davanti a St. Tropez, 23 km di bici "ondulati" (in Francia chiamano ondulato anche il Galibier) e la corsa su 5 km attorno ad un'ipotetica "citadelle" (in Francia chiamerebbero "citadelle" anche il castello di Cagliostro).

Ancora una volta ha prevalso lo spirito di squadra: ci siamo guardati negli occhi (a dire il vero il fatto che tutti avessimo portato la muta tradiva già la nostra decisione) e Saint Tropez, Saint Tropez, tutti a Saint Tropez! Come nel film di Castellano & Pipolo. Giunti lì però le condizioni non erano proprio le migliori: giornata piuttosto fredda, un vento gelido batte la zona cambio e solo 14 i gradi dell'acqua alla partenza. Muta obbligatoria e doppia cuffia consigliata, qualcuno indossa pure calotte da sub.
L'accoglienza è però, come al solito, molto tiepida: ci vedono lì, infreddoliti, in fila con la tessera della Fitri in mano e, animati da un moto di compassione, ci mandano un po' più in là, dove quelli dello staff hanno allestito un piccolo fornello da campo e ci offrono caffè bollente e croissant che ci rigenerano immediatamente.Sono così i francesi, fiscalissimi, precisi, ma onesti e amichevoli fino alla fine. Come le loro gare del resto. Si capisce subito che questa non è una gara normale, un triathlon da amatori: 250 iscritti, 200 partenti, c'è gente che si scalda sui rulli, altri che montano lenticolari e manubri da crono, caschi a goccia nonostante il vento, due donne attaccano degli elastici alle transenne e cominciano a tirare come delle dannate. I triathleti francesi vengono qui per affinare le armi. C'è gente da Tolone (fortissimi, molti nei primi 10), da Saint-Raphaël, Antibes, pure uno svizzero e due americani di Los Angeles. Del resto qui non c'è la scia e, se vuoi sapere quanto vali, è la prima gara buona.

La partenza la danno alla francese: tutti assieme, donne, uomini, master, allievi. Senza tante musse. Ciò che si prova qualche secondo prima di buttarsi in acqua in questi casi è difficile da descrivere: davanti c'è uno specchio duro e freddo come il marmo, la tua mente è già alla prima boa, ma la tua pelle, i tuoi muscoli, i tuoi polmoni si rifiutano di entrare in contatto con l'acqua. Poi: trois, deux, un... allez! Lo sparo arriva e via, ti butti e tutto passa in un attimo. Sul fondo del mare potrebbe esserci un tesoro nascosto che non ti fermeresti nemmeno a guardarlo.

Esci dall'acqua barcollando come se avessi bevuto qualche grappino a stomaco vuoto, cerchi la tua bici, poi comincia la muta, devi trasformarti nel più breve tempo possibile in un'altra specie, un volatile, quella roba nera e zuppa che hai addosso non ti serve più, te la togli nel modo più indolore possibile ma lei resiste, resta impigliata ai polsi, alle caviglie. Finalmente l'allontani con un calcio (è un'Ironman da 450 euro), metti il casco e prendi la bici. Solo ora capisci che cosa significa veramente "ondulato" per un francese. Significa che non c'è la pianura che tanto amiamo noi italiani, che o sali o scendi, che sei costretto continuamente a pedalare e non puoi sfruttare la pacchia di quello davanti che ti taglia l'aria perchè c'è un viavai continuo di giudici pronti a darti il "carton rouge". Un saliscendi continuo di 23 km, con il picco un posto con un nome da Golgota, "Ramatuelle": una rampa al 10% dopo una discesina e una curva. Trovo due persone ferme con la catena rotta. Attorno solo il nulla, piante di viti e basta. E' la vigna di qualcuno, mi dico quando arrivo in cima, qualcuno dell'organizzazione che voleva far sapere a tutti quant'è buono il suo vino.

La corsa parte da un parcheggio, ma non per questo si preannuncia meno emozionante: dopo un
po' sei nel paese e c'è un sacco di gente che in una fredda domenica mattina sta lì a dirti "Allez! allez!" anche se sei un italiano e non gliene pò fregà de meno. Col loro sostegno però guadagni almeno 5 secondi a chilometro. Curve, controcurve, ma dove sarà questa "citadelle"? In anni di gare francesi mi sono abituato ad aspettarmi sempre peggio di quello che mi immagino. E infatti la salita arriva: si va ad un castello per uno sterrato, ci sono due concorrenti che ansimano perchè l'hanno preso un po' troppo forte. Il panorama una volta in cima è straordinario, su un pezzo del golfo è uscito il sole e il mare è crespato dal vento. Poi la discesa fino all'arrivo e lì ti spremi per fare quello che resta del tuo tempo.
Anche il sole giunge all'arrivo. C'è barbecue, panino e mergues per tutti. Troviamo l'amico Roberto Trucco del Riviera Triathlon e la sua fidanzata Muriel Chanseng del Narbonne. Muriel ha fatto la gara: 1h e 45. Ma per lei lo sprint è troppo veloce. Ci invita ad un'ironman a Narbonne, ci sarà anche Jalabert! Quasi mi convince.

I risultati: 28° Borfiga con 1:13:44, in grande crescita, ottima prova a nuoto e a piedi, 45° Mingherlino con 1:16:21, grande soffritore devoto a San Gennaro, 49° Revelli a 1:16:44, 139° Scandi a 1:28:42, ma per lui è una vera vittoria: è la sua prima gara da papà.

Momenti di gloria:

Ecco i primi 4 Cinghiali della stagione......la caccia è ufficialmente aperta!!!!
















Un intenso Borfiga al briefing prima della partenza














Ma quanto sono belle le nuove divise????















Panino e mergues (piccanti) dopo la gara